Confronto carte di credito prepagata
I vantaggi delle carte prepagate in Italia
Le società che operano nel settore finanziario e bancario hanno imparato da tempo, e non solo in Italia, a fare leva sui concetti di emotività e praticità per aumentare il loro giro di affari: i loro prodotti di maggior successo sono spesso legati alla necessità del cliente di pensare al futuro, di avere tutto a portata di mano, ma soprattutto di avere una comodità che prima mancava.
Non è una sorpresa, dunque, se ci sia stata un’impennata di proposte nel settore delle carte prepagate, e particolarmente negli ultimi tre anni circa: in un campo precedente monopolizzato da Poste Italiane, oggi sono circa una trentina le offerte per il pubblico, diverse per condizioni di accesso e costi, ma tutte con un unico fattore comune: servono a custodire cifre di denaro più o meno piccole in quello che è un borsellino virtuale.
I tipi di carte prepagate
Sostanzialmente si può parlare di carte prepagate improprie o proprie:
è ”impropria” una carta prepagata usa e getta: a esaurimento del credito conservato su di essa (deciso liberamente dal cliente), non potrà più essere riutilizzata.
esiste poi la carta prepagata non collegata al conto corrente (principale o secondario che esso sia) del cliente che l’acquista.
un tipo più avanzato invece si può collegare al conto corrente, e in virtù di queste caratteristiche, pur essendo prepagata come la precedente, avrà costi maggiori.
I vantaggi
Con queste premesse, una carta prepagata può essere usata per le spese di casa, per il pagamento delle bollette, per fare acquisti online senza intaccare il conto corrente effettivo e senza esporlo, per chi teme questo genere di eventi, a possibili truffe informatiche nel caso di acquisti online.
Cosa ci guadagna la banca?
L’apertura delle carte prepagate è spessissimo offerta gratuitamente da parte della banca: questo serve a invogliare il cliente ad avvicinarsi a questo genere di prodotti. Addirittura esistono aziende completamente diverse da banche, come Trenitalia o NTV (Italotreno), che offrono gratis una carta prepagata a chi si registra al proprio programma fedeltà.
Esistono invece dei costi per ricaricare una carta ricaricabile dall’importo esaurito, oppure dei canoni annuali per le carte ricaricabili con caratteristiche più evolute: è da questi costi che gli istituti finanziari guadagnano.
Le carte prepagate più interessanti disponibili in Italia
Widiba: la ricaricabile proposta dal gruppo Monte dei Paschi fa parte del circuito Visa Electron, permette prelievi fino a 250 euro senza commissioni e un massimo di 10.000 euro di storage. Ha un canone annuo di 10 euro.
Hype/Hype Plus: due diversi prodotti Banca Sella, che vanno per la maggiore per le loro caratteristiche generose. Infatti consente, nella versione plus, fino a 50.000 euro di storage annuo. Le commissioni per il prelievo sono pari a zero (ma solo in Italia). Nella versione plus consente fino a 1000 euro di prelievo giornaliero. Appartiene al circuito MasterCard.
Webank Carta Jeans: fino a 2500 euro di storage per questa carta senza costi, molto amata dagli studenti che possono aprirla anche da minorenni, purché un genitore faccia da garante. Unico svantaggio, gli 0.50 centesimi di commissione a prelievo.
N26: un prodotto un po’ più strutturato per questa banca tedesca che sta avendo successo in Italia con un messaggio di grande modernità: fino a 5000 euro di storage i costi sono zero, se la giacenza è più alta si paga una tassa annua di 34,20 euro. In cambio si ottiene carta prepagata, possibilità di fare bonifici gratuiti e un’app con la quale gestire il proprio conto. I prelievi sono gratis in Italia.
Soldo: disponibile in versione Personal, Family o Business, comporta per l’uso personale o familiare un canone di 2 euro al mese, con un costo di 5 euro per avere una carta contactless. Il costo diventa invece zero se la si usa in modalità virtuale, con un numero di carta generato online e utilizzabile per singola operazione attraverso l’app dedicata. Il circuito è Mastercard, e i costi di prelievo sono pari a 1 euro, con quelli di ricarica da 0.50 euro in su a seconda dell’importo se l’operazione viene fatta con carta di credito.